La chiesa e il convento sono denominati del monte perché siti su di una larga piazzetta al culmine del Monte Marone. La chiesa in particolare è adiacente all’antico Castello dei Ventimiglia di cui faceva parte. Infatti il principe di Gangi, D. Giovanni Ventimiglia, accolse i primi frati Cappuccini venuti a Gangi, cedendo loro il 15/06/1604 l’ala destra del maniero, con l’antica cappella dedicata a S. Antonio Abate.
L’ingresso alla chiesa è da Piazza Valguarnera che prende il nome dagli ultimi principi che possedettero il Castello. Al centro della Piazza si erge il monumento bronzeo, dedicato alla Madonna Immacolata, opera di Padre Alberto Farina ( 1926-2005), illustre artista gangitano.
L’ingresso è ornato da un artistico portale in pietra, con capitelli in stile ionico risalente al 1700. Il portone della Chiesa è costituito da due pannelli in bronzo opera di un valente scultore di origini gangitane, Antonino Salvo, rappresentanti scene tratte dalla vita di San Francesco.
La chiesa consta d’una sola navata, a cui bisogna aggiungere la sagrestia, il coro, accanto al presbiterio, e la cappellina di recente costruzione, accanto all’ingresso. Sull’altare maggiore, in uno scintillio di luci e di riflessi d’oro, s’ammira il capolavoro del pittore P. Antonio Jerone (1879-1956), O.F.M., da Gangi, – Il Dogma dell’Immacolata – che nel 1951 venne donato al Convento di Gangi per espressa volontà dell’autore.
Nel coro troviamo altri due grandi dipinti dello stesso autore tra cui il dittico di S.Giorgio e S.Cristoforo. In altri altari laterali abbiamo un Crocefisso in legno ed altre statue, di meritevole d’attenzione è la statua dell’Immacolata, di scuola messinese.
Sulla parete laterale a sinistra, si ammira un Sant’Antonio Abate opera del pittore contemporaneo Santo Mocciaro.