Furono gli artefici prestigiosi, ognuno nel proprio campo di attività, di un luminoso periodo storico della città di Gangi; a gran merito vanno annoverati tra gli uomini insigni della città. Francesco Benedetto Bongiorno, barone di Cacchiamo, Rolica e Capuano.
Uomo colto e letterato, diede impulso, insieme al fratello Gandolfo Felice, all’Accademmia degli Industriosi alla quale, dalla metà del Settecento, presero parte numerosi personaggi della cultura siciliana ( fra questi Vito Amico ed il Marchese di Villabianca). La sua biblioteca, rinomata e ben fornita, fu messa dallo stesso Francesco Benedetto a disposizione di chiunque volesse apprendere.
Contribuì a sue spese al restauro di numerose chiese gangitane e fu promotore dell’apertura di un teatro pubblico, finanziato da lui stesso.
Gandolfo Felice Bongiorno. Penultimo di 11 figli, fu l’anima culturale della Gangi del Settecento. Architetto, letterato, erudito e uomo di cultura insieme al fratello Francesco Benedetto istituì la prestigiosa Accademmia degli Industriosi per la quale pubblicò alcune opere in versi.
Fu artefice del restauro e della ricostruzione di numerose chiese a Gangi e nelle Madonie.