Festa dello Spirito Santo
Lunedì successivo alla Pentecoste
Il culto attorno alla Sacra Immagine conservata nel Santuario dello Spirito Santo (sono solo due i Santuari dedicati allo Spirito santo in tutta Europa) riveste una enorme importanza per gli abitanti del luogo in quanto Esso è il protettore della città.
Nella pietà popolare e devozionale dei gangitani e dei pellegrini dei paesi vicini, l’immagine dell’Eterno Padre assunse la connotazione particolare dello “Spirito Santo” in direzione dell’antico culto e della intitolazione della chiesa: una connotazione conservata ancora oggi in quella affascinante icona religiosa che tutti conoscono come “l’immagine dello Spirito Santo di Gangi” ed esaltata il lunedì di Pentecoste (retaggio della liturgia delle Chiesa orientale) nel quali si celebra, ormai da oltre 370 anni, la “Festa dello Spirito Santo” con la devota processione che vede oltre 40 icone lignee di Santi partire dalle chiese del Borgo per raggiungere il santuario ai piedi di Gangi e “correre” verso l’interno del santuario a rendere omaggio alla Spirito Santo.
Una antica tradizione che probabilmente riflette quella “processione verso lo Spirito Santo” di cui parlava san Basilio Magno, vissuto nel IV secolo: nel suo Trattato sullo Spirito Santo egli postulava infatti che << come i corpi trasparenti e nitidi al contatto di un raggio diventano anch’essi molto luminosi ed emanano da se nuovo bagliore, così le anime che hanno in se lo Spirito e che sono illuminate dallo Spirito diventano anch’esse sante e riflettono la grazia sugli altri >>, e in una delle sue omelie illustrava soprattutto come i Santi <<corrono verso lo Spirito Santo>>. Un concetto, quello di san Basilio, che appare trasposto nella solennità del Lunedì dello Spirito Santo che si svolge ogni anno nel Santuario di Gangi e che conferma le radici antichissime e greco-orientali di questa festività: a Gangi, infatti, tale concetto viene da secoli rappresentato attraverso l’incedere processionale dei “Santi” verso lo Spirito Santo, ossia attraverso la lunga processione che snodandosi per le vie cittadine porta statue (rappresentazioni) dei Santi verso la chiesa dello Spirito Santo, ma soprattutto attraverso i cosiddetti miracoli di’ Santi, i quali entrano nel santuario con un ritmo tipico di danza ad esprimere, alla maniera degli ebrei, che alla vista di Gerusalemme intonavano inni di gioia e di letizia al Signore.